Perché il welfare aziendale è una leva per spingere occupazione e produttività

da Set 23, 2020Rassegna Stampa

Con l’emergenza Covid-19 beni e servizi di welfare hanno fatto un salto di qualità. Dalla sanità alla formazione pmi più produttive e punto di riferimento per l’intera comunità.

di Claudio Tucci*

 

Dai tamponi, ai test sierologici, alle iniziative aperte a tutto il territorio e di sostegno al sistema sanitario nazionale, ai quali si sono aggiunti progetti di formazione a distanza, integrazione al 100% del reddito dei dipendenti in cassa integrazione e nuove modalità di lavoro. «Le imprese sono state il punto di riferimento immediato per i dipendenti, le loro famiglie, e le comunità», è emerso dalla quinta edizione del Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia, presentato a Roma. Il welfare aziendale, quindi, sta diventando sempre più una leva strategica per affrontare l’emergenza e per la ripresa sostenibile del Paese.

Il salto di qualità

L’emergenza Covid ha impresso un salto di qualità al welfare aziendale: per la prima volta le imprese attive superano il 50%, il 79% ha confermato le iniziative di welfare in corso e il 28% ne ha introdotte di nuove o potenziato quelle esistenti. Sanità, sicurezza, assistenza, formazione, conciliazione vita lavoro si confermano le aree di maggiore intervento.

Dalla sanità alla formazione Pmi più produttive

Il welfare, inoltre, contribuisce significativamente anche al successo delle imprese. Welfare Index Pmi, infatti, ha svolto, in collaborazione con Cerved, un’analisi sui bilanci dell’ultimo biennio di oltre 3mila imprese tra quelle partecipanti alla Ricerca 2020, che ha statisticamente dimostrato che il welfare aziendale contribuisce significativamente ai risultati delle imprese, alla crescita della produttività e dell’occupazione. Le imprese più attive nel welfare hanno un tasso di produttività che aumenta del +6% nel biennio, triplo rispetto alla media delle pmi, pari a 2,1%. Anche l’occupazione cresce nelle imprese più attive quasi del doppio: attestandosi all’11,5% rispetto alla media del 7,5%. In sintesi: le aziende che fanno welfare, crescono di più, e ciò facendo contribuiscono alla crescita positiva dell’ecosistema in cui operano.

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Ilsole24ore.com, il 23 settembre 2020
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