Test sierologici ai 690 dipendenti Welfare aziendale

da Giu 8, 2020Rassegna Stampa

Un servizio di cui beneficiano l’ azienda, i lavoratori ma anche l’ intero territorio. Così Mauro Califano, direttore delle risorse umane di Rodacciai, Gruppo siderurgico che si occupa della produzione di acciai industriali, definisce la scelta aziendale di effettuare i test sierologici a tutti i dipendenti (690 operanti in due impianti produttivi) per rilevare gli anticorpi al Covid-19.

Una decisione che si inserisce all’ interno di un percorso di attenzione alla responsabilità sociale dell’ impresa già avviato da tempo. «Il nostro contratto aziendale – afferma Califano – prevede una serie di agevolazioni che vanno dai permessi medici retribuiti, all’ utilizzo di permessi aggiuntivi per studio e formazione, all’ aiuto economico rivolto ai familiari dei dipendenti che, per motivi diversi, sono deceduti, a ulteriori prolungamenti del cosiddetto periodo di comporto per malattia di lunga durata, e ad un rafforzamento di molte misure di welfare, per il quale esiste un meccanismo di contribuzione che va ben oltre a quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro. Infine – afferma il direttore delle risorse umane – Rodacciai dimostra anche un’ attenzione per le future generazioni promuovendo borse di studio per i figli dei dipendenti». Due anni fa è stato effettuato un check up cardiologico completo per tutti i collaboratori over 40 interessati a conoscere bene la propria condizione di salute: «Questa operazione – dice Califano – ci ha permesso di salvare la vita di un nostro dipendente, consentendo un tempestivo intervento chirurgico, successivo alle visite eseguite».

Ecco perché la scelta di eseguire i test sierologici, spiega il dirigente dell’ azienda lecchese, «rientra in una filosofia di pensiero che ci ha indotti, anche in questa circostanza, a dare un contributo per mappare la problematica analizzata ed intervenire con le necessarie misure per edificare una barriera contro il virus”. Peraltro, afferma ancora Califano, «un investimento sulla sicurezza delle persone agisce almeno su due aspetti: psicologico e di relazione, con evidenti ricadute positive sull’ andamento lavorativo e sull’ ambiente».

Il direttore delle risorse umane evidenzia come, anche in questa circostanza, i lavoratori abbiano dimostrato grande interesse e soddisfazione per l’ iniziativa aziendale.«Un’ impresa – prosegue – vive e prospera se crea ricchezza e questa non è data esclusivamente dal bilancio economico ma è la conseguenza di una serie di azioni positive che vengono effettuate nel territorio su cui opera: sulla base di questo principio, la nostra azienda ha promosso un network, Roadjob, che raggruppa numerose imprese, scuole, enti di formazione, studi professionali dell’ area lecchese, comasca e brianzola, per la promozione della cultura industriale e di tutto quanto è ad essa collegato, con l’ intenzione di creare quella necessaria massa critica che permette di dare forza ad attività virtuose che hanno ricadute sul tessuto sociale ed economico del territorio e quindi un ritorno profittevole, morale e materiale, per tutti gli attori». L’ impresa siderurgica di Bosisio Parini sta elaborando un’ indagine che la porterà a stilare un bilancio di sostenibilità, «poiché siamo certi – conclude Califano – che, ottenendo risultati positivi in ambiti più ampi del campo economico su cui un’ azienda pone normalmente la propria attenzione, otterremo migliori risultati coinvolgendo tutti gli aspetti che riguardano la vita di un’ impresa». 

*Il seguente articolo è stato pubblicato su La Provincia di Lecco, l’8 giugno 2020

RSS
Follow by Email
Twitter
Visit Us
Follow Me
LinkedIn
Share

Categorie

Tweets