Senza barriere e “a misura di persona”, il welfare a 360° di Sodexo

da Apr 23, 2020Rassegna Stampa

Il mercato del welfare integrativo, e aziendale in particolare, non poteva non essere condizionato dall’emergenza Covid-19. Quali sono le esigenze attuali e come cambierà il settore e il mercato dopo la crisi? Per riflettere sul futuro, ne parliamo con Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo – Benefits & Rewards Services.

di Lucia Medri*

Come stanno reagendo i vostri clienti? Le aziende che hanno attivato piani di welfare aziendale e/o contrattuale, come si stanno ri-organizzando? Che cosa vi chiedono?

Quello che stiamo osservando in queste settimane così impegnative per tutte le imprese è la necessità di essere supportate per gestire al meglio problematiche di natura organizzativa e di erogazione dei servizi ai propri dipendenti. Laddove le condizioni lo permettono, i nostri clienti si stanno riorganizzando in modo tale da consentire la gestione del lavoro in modalità agile, prevedendo ad esempio l’introduzione dello smart working a tutti i collaboratori. Questo consente di continuare a svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza, garantendo la continuità del reddito per le famiglie. Per quanto riguarda invece le aziende la cui produzione non è stata interrotta, le richieste che giungono dai nostri clienti hanno il duplice scopo sia di assicurare la continuità dei servizi in essere ai loro dipendenti, sia di sostenere quest’ultimi nell’adempimento delle loro mansioni in condizioni straordinarie. Non di rado infatti, ci viene richiesto di gestire oltre che migrazioni al formato digitale dei nostri prodotti principali, richieste di attivazione di benefits on top rispetto a quanto previsto dai singoli contratti. In generale, Sodexo Benefits and Rewards Services si sta attivando per garantire a tutti i clienti la continuità di erogazione dei servizi mediante i canali digitali, i quali consentono una fruizione dei servizi veloce, sicura e riducendo al mimino le interazioni tra il personale dipendente.

Quale ruolo è possibile ridisegnare al vostro impegno imprenditoriale, di partner di aziende destinate a non dover più contare sulla distribuzione di “benefit” ma forse sulla condivisione di servizi “essenziali” (salute, servizi alla persona, …) per i propri dipendenti?

L’attuale emergenza sanitaria nel nostro paese, scatenata dall’epidemia Covid-19, sta avendo un impatto molto forte su tutte le imprese e sui lavoratori. Sodexo Benefits and Rewards Services, come azienda leader nei servizi volti al miglioramento della qualità di vita e del benessere dei dipendenti, non può che confermare il suo impegno come interlocutore primario per tutte quelle realtà che si stanno trovando a fronteggiare in tempi rapidissimi nuove modalità di organizzazione, di flessibilità e soddisfazione dei bisogni dei propri dipendenti. In circostanze come queste, a nostro avviso, si tratta di andare oltre il concetto di benefit come “strumento” volto all’incentivazione e fidelizzazione dei lavoratori, per riprenderne la funzione sociale che si affianca a necessità di tipo macroeconomico come ad esempio la salute, il worklife balance, la previdenza e in generale tutti i servizi alla persona. Il welfare aziendale, da “adempimento contrattuale” sta mostrando le sue implicazioni ed il suo “valore sociale”, divenendo privato nella sua attivazione, ma pubblico nelle sue finalità. In tal senso, la nostra azienda mette al servizio dei clienti un know-how consolidato in termini di conoscenza dei benefits, della normativa e della legislazione che li sottende, e sulle modalità di erogazione ed utilizzo più idonee in un momento delicato come quello che stiamo vivendo.

È il momento di una rinnovata attenzione allo sviluppo di un welfare di territorio e non solo d’azienda?

La riflessione sul “dopo-Covid19” per il welfare aziendale assume un ruolo cruciale per un’azienda come Sodexo Benefits and Rewards Services, sempre impegnata nell’individuare soluzioni e servizi innovativi per la qualità della vita e il benessere dei dipendenti. Quello che ci è possibile dire ad oggi è che sicuramente giocheranno ancora un ruolo importante il welfare dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, i quali dovranno introdurre misure strutturali indispensabili a dare stabilità ai sistemi sociali.

Il tema del lavoro sarà dunque un grande banco di prova, perché stavolta non si tratterà solo di salvarlo, ma di rilanciarlo come valore individuale e collettivo. Se osservata da questa prospettiva, la questione chiama fin da ora in causa anche il tema del Welfare Aziendale, diventato a pieno titolo una componente del lavoro.  Una componente sul cui sviluppo lo stesso Legislatore ha molto puntato negli ultimi anni e che gli effetti della pandemia potrebbero indurre a rafforzare ulteriormente. L’obiettivo del welfare è quello di favorire l’incontro con la persona e dare risposte ad esigenze reali. Parlare di welfare post Covid-19 richiederà quindi un approccio a 360°, con sempre minori barriere tra welfare pubblico, welfare territoriale (pubblico/privato) e welfare aziendale. L’ obiettivo per tutti questi ambiti è infatti, dare risposte ai bisogni della popolazione.

Dopo la crisi? Il welfare aziendale non sarà più lo stesso. Quali iniziative dovrebbero essere prese dal settore? Defiscalizzazione e decontribuzione dei servizi di welfare? Inserimento strutturale dei servizi di welfare nella nuova contrattazione aziendale e di comparto?

Come detto in precedenza, il welfare aziendale assumerà caratteristiche differenti perché differente sarà l’approccio alle tematiche ad esso connesse. Indipendentemente dall’inserimento strutturale dei servizi di welfare a tutta la contrattazione aziendale e di comparto, il quale è certamente auspicabile, ciò che dovrà essere rivisto sono le tipologie di servizi offerti, rivisitati come leve di sviluppo economico per il sistema paese. Mi riferisco a tutti quei servizi a favore di attività di intrattenimento, viaggi, musei. Un ruolo molto importante verrà svolto anche dalla possibilità di customizzazione ad hoc dei servizi, i quali saranno sempre più “a misura di persona”.

Quali esperienze, quali esigenze, quali richieste vi vengono poste in queste settimane dalle aziende per le quali svolgete il vostro servizio di provider?

Le esigenze che ci vengono espresse in queste settimane possono essere considerate come un’anticipazione di quanto detto in precedenza e ci fa piacere dirlo, sono anche segno di un paese che vuole essere parte attiva nella gestione dell’emergenza. Sono molte infatti le richieste da parte dei beneficiari dei servizi che eroghiamo mediante la nostra piattaforma di devolvere il credito welfare in azioni ed interventi di solidarietà. Purtroppo, non è possibile permettere ai singoli lavoratori di destinare una quota di welfare ad iniziative solidaristiche o ospedali, poiché non è previsto dalla normativa attuale. Basterebbe un’integrazione in tal senso per apportare allo Stato stesso grandi vantaggi.

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Wewelfare.it, il 22 aprile 2020

RSS
Follow by Email
Twitter
Visit Us
Follow Me
LinkedIn
Share

Categorie

Tweets