Welfare e pmi La sfida di Bergomi convince il 96% dei dipendenti

da Dic 9, 2019Rassegna Stampa

La piattaforma adottata dall’azienda di Gavardo permette di convertire un premio di 1.200 euro 

di Angela Dessì*

Alle porte della Valle Sabbia c’è un «gioiellino» di welfare aziendale: partita nel 2017 con la prima piattaforma di servizi per i dipendenti eduna seriedipercorsiformativi ad hoc, dopo solo due anni la Bergomi spa di Gavardo puògiàcontare suuna adesione che supera il 96% ed una conversione del premio che tocca i 1.200 euro. Come a dire: se il welfare aziendale è condiviso e spiegato, non serve essere una multinazionale per metterlo in pista e vincere anche la ritrosia che ancora circola tra alcuni lavoratori.

L’idea. Nello sguardo da precursore, come non di rado accade, c’è lo zampino di una giovane donna, Benedetta Bergomi: 30 anni, madre di due figli, è la terza generazione in azienda e nella spa specializzata in carpenterie meccanichesvolgeilruolodi direttore generale. Eletta nel comitato di zona di Aib per Valle Sabbia e Garda e membro del gruppo «Welfare e Lavoro» guidato da vicepresidente Zini, Benedetta Bergomi decide di giocare in attacco e sperimentare «in casa» (l’azienda conta 40 dipendenti e nel 2019 ha fatturato 8 milioni) le potenzialità di quel welfare di cui tanto ha sentito parlare. «La redistribuzione della ricchezza sul territorio è sempre stato un must della nostra famiglia – spiega la dg -: l’idea della persona al centro è nel nostro Dna, per cui pensare che se l’azienda va bene ancheil dipendentenedeve trarre beneficio non è stato qualcosa che abbiamo dovuto conquistare, ma semplicemente mettere in pratica».

La proposta. Così, con l’entusiasmopulsante che solo i giovani sanno avere, Benedetta Bergomi convoca i sindacati e presenta loro una prima proposta di conversione del premio di produzione in welfare. Direzione e sindacati ne discutono ed insieme mettono a punto lo strumento. «Abbiamo scelto la piattaforma Zucchetti e per prima cosa abbiamo attivato deipercorsi di formazione per tutti i dipendenti sulla piattaforma stessa, così che potessero capire di cosasi trattava ecome funzionava – chiarisce la Bergomi – : avendo in azienda una platea di lavoratori molto ampia, dai giovani ai prepensionati sino agli stranieri ci tenevamo che ci fosse spazio per le esigenze di tutti».

I servizi. Il paniere dei servizi offerti èdecisamente completo e a misura delle esigenze specifiche di chi in azienda la utilizza: i dipendenti possono infatti scegliere tra l’adesione al Fondo Cometa o ai piani di Metasalute, passando per i classici rimborsi delle tasse scolastiche, per i trasporti ecc. «A latere abbiamo predisposto anche una serie di corsi facoltativipagati dall’azienda che vanno dal corso di inglese e spagnolo, per favorire l’internazionalizzazione, sino a quello di lettura della busta paga o di sicurezza sul lavoro, perfar sentire i nostri dipendenti sempre più in grado di padroneggiare il mondo in cuioperano», continuala Bergomi evidenziando l’impatto che iniziative di questo tipo hanno sull’aggregazione e sul cosiddetto teambuilding (del resto, la Bergomi è una delle aziende che avevano aderito alprogettoAllIndiAib).Intanto l’azienda di Gavardo alza il tiro: obiettivo dichiarato per il prossimo triennio, è crescere. Ma, conclude la titolare, «crescere bene, perché nel 2020 la vera differenza la fa solo il capitale umano».

 

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Giornale di Brescia – Economia, l’8 dicembre 2019

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