A Genova arriva il Maggiordomo di Quartiere

da Giu 10, 2019Rassegna Stampa

Prende il via sabato 8 giugno 2019, a Genova, un servizio innovativo per il territorio, il Maggiordomo di Quartiere, a disposizione per i lavoratori e i cittadini della zona per commissioniconsegnepiccole manutenzioni e cortesie di vicinato. L’iniziativa – nata da un progetto di Regione Liguria (assessorati alle Pari Opportunità e alle Politiche sociali) con partner operativi Confindustria e Confesercenti e con la collaborazione del Comune di Genova – è stata presentata in Piazzetta Luccoli.

Fino al 10 agosto 2019, due persone della Cooperativa Sociale Agorà sono a disposizione nell’edicola di Piazzetta Luccolida lunedì a sabato con orario 8-18, per attività quali, per esempio, il ricevimento di pacchi e la consegna agli esercizi di zona e a domicilio, il pagamento di bollettini e il ricevimento della posta, il monitoraggio degli anziani, il ritiro delle ricette, la consegna dei farmaci, le piccole manutenzioni domestiche, il monitoraggio di case e di uffici durante le vacanze, la cura di piante o piccoli animali domestici, le informazioni sulla vita di quartiere (offerte, feste, eventi), l’aiuto per trovare badanti, colf, babysitter).

Il servizio, coordinato da Confesercenti Genova, fa parte del progetto regionale Dal Welfare aziendale al Welfare territoriale finanziato da Regione Liguria tramite risorse del Dipartimento nazionale per le Pari Opportunità e realizzato da Regione Liguria con la progettazione operativa di Confindustria Liguria per favorire la conciliazione vita-lavoro.

«Quello che vogliamo offrire al territorio è un servizio, in fase sperimentale, che speriamo possa essere ben presto esteso – afferma Ilaria Cavo, assessore alle Pari opportunità di Regione Liguria – L’obiettivo, per l’estate 2019, è mettere al servizio dei cittadini e dei lavoratori delle zone di via Luccoli e Vico Casana un aiuto che possa rivelarsi prezioso nel semplificare la loro vita nel quotidiano, migliorando sempre più la conciliazione vita-lavoro, con l’ampliamento dell’offerta dei servizi e con il massimo coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli ordini professionali, favorendo quelle cortesie di buon vicinato che migliorano la vita della comunità. L’iniziativa, dunque, mira ad arrivare ad un’integrazione del welfare aziendale con gli altri servizi di welfare, pubblici, privati e del terzo settore. Sarà interessante vedere – conclude Cavo – quali risultati porterà questo modello di lavoro, che prevede la messa a sistema di più realtà, pubbliche e private, che in futuro potrebbe dimostrarsi replicabile anche in altre declinazioni».

 

Il seguente articolo è stato pubblicato su Mentelocale.it, il 9 giugno 2019

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