Per spingere il welfare arrivano 300 milioni da Fonarcom

da Mag 20, 2019Rassegna Stampa

Il welfare aziendale è uno strumento utile: fa dialogare lavoratori e imprenditori, migliora la qualità della loro vita dentro e fuori il luogo di lavoro, favorisce la crescita dell’impresa che non dipende più soltanto da strategie di business e marketing, ma anche e soprattutto dalle persone. Che devono sempre essere sempre messe al centro dell’azienda.

Ma se gli investimenti in attività di informazione e formazione sulle politiche di welfare crescono con facilità nelle grandi aziende, per le piccole e medie c’è ancora molto da fare. 

Fonarcom, il fondo interprofessionale di Cifa e Confsal che finanzia gratuitamente la formazione continua di lavoratori e dirigenti, per venire incontro a queste esigenze ha istituito un nuovo strumento di finanziamento, chiamato «Informa Welfare», tramite cui diffondere una cultura sul settore attraverso percorsi di formazione specifici. Lo scorso marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’avviso: con il nuovo strumento,riservato agli aderenti al Fonarcom, c’è una dotazione economica di 300 mila euro e lo scopo è finanziare piani formativi (aziendali e interaziendali) sui temi di welfare. Tra i destinatari ci sono anche i lavoratori stagionali e a tempo determinato, quelli con contratto di apprendistato e quelli in cassa integrazione. 

«Il welfare aziendale è la risposta dell’impresa ai bisogni dei dipendenti – dice Andrea Cafà, presidente di Fonarcom. Ormai è certo, elaborare e applicare soluzioni innovative e inclusive genera effetti positivi sulla stessa produttività aziendale. È molto importante, però, che anche le piccole e medie imprese comprendano appieno questa opportunità e la facciano propria costruendo piani adeguati. Senza contare che l’adozione di misure di welfare aziendale produce anche altri benefici, come attrarre nuovi talenti o assottigliare i conflitti intergenerazionali».

Formazione e welfare sono i due pilastri su cui poggia la contrattazione collettiva alla base del fondo interprofessionale. Voluto dalle due parti sociali Cifa (la Confederazione italiana delle federazioni autonome) e Confsal (la Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori), è espressione di una bilateralità che pone sempre al centro la persona. 

 

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Corriere della Sera – Osservatorio Formazione, il 20 maggio 2019

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