Il welfare aziendale va (e fa) sempre meglio: i trend in Italia

da Ott 16, 2018Studi e approfondimenti

di Chiara Bertoletti*

Che il welfare faccia bene tanto ai dipendenti quanto alla produttività e al profitto aziendale è ormai ampiamente documentato con tanto di numeri alla manoA che punto siamo, però, in Italia su questo fronte? Quali sono le tendenze di grandi e piccole imprese?

A rispondere sono i dati del 5° Rapporto Welfare e 2° Rapporto Wellbeing di OD&M Consulting, società di Gi Group specializzata in HR Consulting. Vediamo allora quali sono i risultati.

Cresce il numero di imprese (al 47,8% quest’anno) che utilizza il premio di risultato per finanziare piani di welfare aziendale, oltre a investimenti ad hoc (62,2%) e il 55% delle aziende prevede la possibilità di convertire tutto il premio di risultato o parte di esso in servizi di welfare, anche se tra i lavoratori che hanno questa possibilità quasi il 50% non procede o ne converte una quota inferiore al 30%.

Tra i rispondenti che hanno un piano di welfare al momento le grandi aziende sono le più numerose (77,5%); aumentano, però, le piccole imprese che ne stanno progettando l’implementazione nel breve periodo (62,5%). La soddisfazione dei dipendenti rispetto a questi piani, però, è più alta nelle pmi (93,3%), pur essendo comunque più che positiva anche nella media (84%).

In crescita anche l’attenzione delle aziende verso i servizi per il benessere delle persone, specie quelli indirizzati a favorire il movimento fisico (+8,3) e la corretta alimentazione (+8,1). Nella scelta dei servizi da erogare, oltre che in base alla possibilità di defiscalizzazione, 7 aziende su 10 hanno cercato di ascoltare i bisogni dei lavoratori utilizzando analisi sociodemografiche o survey interne/focus group o entrambe. È importante segnalare che quando i dipendenti vengono coinvolti in questa fase e nell’identificazione del panel di servizi, il livello di soddisfazione del piano cresce da 7,3 a 8,0 punti (in una scala di gradimento da 1 a 10).

I servizi welfare più diffusi e i fattori critici

Ai primi quattro posti tra i servizi più forniti dalle aziende ci sono quelli attinenti la ristorazione, l’assistenza sanitaria, la previdenza integrativa e l’area scuola e istruzione, queste ultime due categorie in crescita rispetto allo scorso anno.

Oltre l’80% delle imprese offre un piano di welfare a tutti i dipendenti. Oltre un’azienda su 2 (il 53,5%) differenzia i servizi, o per gruppi omogenei di persone (nel 37,2% dei casi), od offrendone alcuni solo a specifici gruppi (16,3%). Il 73% delle imprese offre ai dipendenti la possibilità di scegliere all’interno di un paniere di servizi.

A questo proposito il rapporto rileva come una bassa flessibilità in questo senso incida negativamente sulla soddisfazione dei dipendenti. Altri elementi critici risiedono in un’eventuale scarsa chiarezza del regolamento del piano e in difficoltà nell’accesso ai servizi.

I servizi ad alto gradimento

L’assistenza sanitaria rimane il servizio più apprezzato dai lavoratori con quasi l’80% di gradimento, seguito da ferie e permessi (sono i giovani fino ai 24 anni, il panel che lo apprezza maggiormente con +13,9 punti seguiti dalle donne con un +9,2 sul 2017). Al terzo posto i servizi di ristorazione, a seguire quelli di gestione del tempo (che registrano una crescita di oltre 7 punti, arrivando a un gradimento del 78,6% se previsto anche lo smart working). Seguono a pari merito i servizi di previdenza e di mobilità con il 69,2% di riscontro positivo, oltre ai programmi e servizi assicurativi e ai piani di maternità, tutti in crescita di gradimento nella fascia 35 – 44 anni e questi ultimi anche tra le donne con figli.

 

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Markup.it, il 21 settembre 2018

RSS
Follow by Email
Twitter
Visit Us
Follow Me
LinkedIn
Share

Categorie

Tweets