UniCredit rafforza il welfare e fa survey sul benessere dei dipendenti

da Gen 14, 2022Studi e approfondimenti

L’istituto di credito ha avviato una survey sullo stato di salute tra i lavoratori. Già da tempo offre un servizio di supporto psicologico. Inoltre sperimenta corsi di yoga e corsi di consapevolezza di sé.

di Stefania Aoi*

“Ciao, come stai?”. Niente di strano se a chiederlo è un amico, ma se a farlo è la banca per cui lavori, il discorso cambia. Circa 80mila dipendenti UniCredit se lo sono sentiti chiedere durante un sondaggio che li ha coinvolti lo scorso ottobre. È questa una delle tante iniziative di welfare aziendale promosse dal gruppo, che da tempo offre un importante pacchetto di benefit tra cui i lavoratori possono scegliere. Si va dall’assistenza sanitaria integrativa, fino alle campagne di prevenzione annuali. Ma ecco anche i programmi per facilitare uno stile di vita salutare con corsi di yoga, l’iscrizione in palestra a costi agevolati, tornei e corsi, convenzioni per acquisto di biciclette ed essere più sostenibili, seminari con esperti e veri e propri percorsi per aumentare la consapevolezza di sé.

“L’idea – spiegano da UniCredit – è di prendersi cura dei dipendenti, perché il loro benessere coincide con un maggior coinvolgimento, a beneficio dei risultati che si ottengono”. L’attenzione non è rivolta solo alla salute fisica, ma anche a quella emotiva e mentale. Per questo l’istituto di credito ha iniziato ad offrire anche un supporto psicologico per affrontare questi tempi senza precedenti e facilitare un ambiente di lavoro dove sia facile confrontarsi e poter chiedere aiuto anche nei momenti di difficoltà. Del resto, il welfare aziendale continua a crescere in Italia. Soprattutto nel Nord del Paese. Un’indagine condotta da 12 organizzazioni territoriali di Confindustria di quest’area, che ha coinvolto circa 800 imprese per un totale di 140.000 dipendenti, mostra come ormai le misure di welfare aziendale siano parecchio diffuse: oltre la metà delle aziende (52,2%) prevede misure di welfare, mentre il 43% misure di conciliazione vita-lavoro. E sono soprattutto le realtà più grandi a offrire maggiori benefit ai dipendenti.

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Repubblica.it, il 13 gennaio 2021

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